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FRANTOIO GENTILI, TRADIZIONE, INNOVAZIONE E RISPETTO PER L’AMBIENTE

Da tempo ci si domanda se l’innovazione possa contribuire alla causa della sostenibilità ambientale. I dati dimostrano che proprio le aziende ad elevato livello di innovazione tecnologica, sono anche quelle più sostenibili. Senza avventurarsi nelle più tecnologiche società con innovazioni di prodotto e di processo che rispettano alti standard di eco-sostenibilità, il bel paese è ricco di esperienze virtuose portate avanti da piccole aziende che da tempo hanno dato una svolta green alle proprie attività. A Farnese, per esempio, nell’Alta Tuscia Laziale si trova un frantoio che negli ultimi anni ha dimostrato una spiccata sensibilità ecologica non solo verso la filiera olivicola dalla coltivazione alla trasformazione, ma anche attraverso coltivazioni terze ad alto assorbimento di CO2. Stiamo parlando del Frantoio Gentili, oggi in mano a Romolo l’ultimo proprietario di famiglia che da ben cinque generazioni coltiva e produce i frutti dell’olivo. Fu Giovan Battista Gentili, il capostipite della famiglia che nel 1820 avviò l’attività con un frantoio nel centro storico di Farnese, quando la lavorazione delle olive avveniva tramite macine in pietra trainate da muli. Solo i due conflitti mondiali fermarono questa filiera che ad ogni ripartenza mostrava slanci di modernità nella produzione di olio. Nel secondo dopoguerra per esempio, il frantoio Gentili fu trasferito all’interno di una grotta nel borgo della città preferendo la lavorazione sotto terra rispetto a quella in superficie. Realizzato a regola d’arte scavando nella roccia, il frantoio ipogeo era secondo le conoscenze del tempo migliore rispetto a quello in superficie per il mantenimento costante della temperatura durante le diverse stagioni che si aggirava sui 14°. La lavorazione sotterranea consentiva una migliore conservazione delle olive raccolte ed aiutava il processo di estrazione dell’olio che a basse temperature si sarebbe solidificato. Negli anni a seguire Pietro Gentili volle fare uno step successivo, attraverso l’installazione di impianti più moderni per la lavorazione delle olive, alimentati da motori elettrici e a pressione apportando così una vera innovazione nella produzione di olio Gentili. Processo che non si è più fermato e che ha portato Romolo, l’ultimo proprietario di questa lunga tradizione di frantoiani, verso gli inizi del 2000 a rinnovare la filiera del frantoio con macchinari all’avanguardia ad alta tecnologia per aumentare il livello di qualità del prodotto estratto. Attraverso un sistema di estrazione a centrifuga, che di fatto supera il vecchio metodo di separazione dell’olio dalla parte solida per pressione, si sfrutta la forza centrifuga per separare i diversi componenti in base al peso specifico di ciascuno, con il vantaggio che l’estrazione dell’olio avviene a freddo, quindi a temperature che non superano i 27°. Questo per garantire alti standard di qualità del prodotto che attraverso l’estrazione a freddo, l’olio EVO riesce a mantenere inalterate tutte le proprietà organolettiche e nutrizionali del prodotto lavorato. L’ultimo sforzo risale al 2017, quando Romolo decide di fare un salto di qualità ulteriore, sostituendo il “vecchio” impianto del 2001 Sinolea, con un sistema estrazione tramite gocciolamento naturale (ritenuto il migliore al momento), con un innovativo impianto Tecnoliva, tutto in acciaio inox e con un sistema di monitoraggio della temperatura all’avanguardia che segue ogni processo di lavorazione. Se quindi le innovazioni, sono per certi versi un tratto distintivo della famiglia Gentili dalle sue origini ad oggi, con Romolo, attuale proprietario dell’azienda, l’innovazione non riguarda più solo il parco macchine di estrazione e lavorazione delle olive, ma anche la sostenibilità ambientale. La spiccata sensibilità ambientale è uno dei punti cardine dell’attività dell’azienda Gentili, così si legge nella sezione i valori del Frantoio nel sito www.frantoiogentili.it dove proseguendo “…ci impegniamo ad adottare tecniche produttive a basso impatto ambientale e fare uso di energie pulite per portare avanti la nostra attività”. Andando così a vedere più nel dettaglio quali azioni dimostrano che l’innovazione può andare a braccetto con la sostenibilità ambientale, nell’azienda Gentili si trovano spunti interessanti che rinforzano questa convinzione. Partendo dalla coltivazione della pianta, l’azienda Gentili possiede circa 10 ettari di terreni dove vivono 1.100 piante in oliveti coltivati senza l’utilizzo di concimi chimici, una parte dei quali in regime biologico, dal quale estrae la linea di olio EVO certificata biologico. Gli oliveti Gentili coltivati con metodologia biologica sfruttano la naturale fertilità del terreno, senza l’ausilio di OGM, per ottenere prodotti naturali al 100% e rispettosi dell’ambiente. Il vero punto di forza dell’agricoltura biologica, oltre all’indipendenza dai combustibili fossili e la conseguente diminuzione di emissioni di gas serra, è che agisce come serbatoio di carbonio. Una ricerca di Ifoam https://unfccc.int/resource/docs/2012/smsn/ngo/213.pdf) ha dimostrato che, ogni ettaro coltivato biologicamente assorbe 2,3 tonnellate di carbonio all’anno. Fine prima parte…

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